La cartografia è stata uno dei primi banchi di prova agli inizi del mio percorso lavorativo. Mi sono ben presto cimentata col disegni di coste e fiumi. Ho appreso la metodologia per disegnare le carte e inserire i toponimi.
Nel tempo ho affinato la tecnica per conferire alle carte lo stile più adatto alla pubblicazione a cui sono destinate.
Ci sono carte che devono mantenere una linea grafica rigorosa e “asciutta”, altre che devono avere un sapore anticato.
Le carte per i sussidiari della scuola primaria possono avere uno stile che ricordi il disegno fatto a mano.
I colori utilizzati e i caratteri scelti imprimono poi l’aspetto caratteristico delle carte di una pubblicazione.
Una buona cartina geografica può servire a corredare un articolo su riviste di settore, o aiutare a orientarsi su una guida turistica. Un elemento visivo che spiega e decora.
Sia nella cartografia storica che geografica si tratta spesso di individuare la proiezione più adatta. Questo permette di illustrare la stretta relazione tra elementi geografici e svolgimento di eventi storici: i fiumi spesso tracciano i confini e le catene montuose impediscono le invasioni, anche se non sempre, come nel caso di Annibale.
In questi anni ho realizzato moltissime cartine per volumi di storia per la scuola secondaria superiore, per sussidiari della primaria, per riviste di settore.
Ho provato a disegnare una carta muta interattiva che è stato solo un piccolo tentativo e che ora è visibile ma senza interattività nella sezione delle animazioni. L’interattività richiede tecniche di realizzazione con alcuni vincoli di compatibilità con le piattaforme di destinazione. Ho così ritenuto di lasciare ad altri questo compito che non mi è proprio. È stato comunque intrigante provare a cimentarsi con queste tecniche multimediali.
Ho anche disegnato una grande carta per un pannello della mostra “Verso l’alto. L’ascesa come esperienza del sacro” svoltasi nel Forte di Bard nel 2009.